INCONTRO DIOCESANO DEGLI ANIMATORI DELLE CMFV
ASSISI - Si sono incontrati venerdì 15 dicembre nella sala della Spogliazione del palazzo vescovile, gli animatori delle Comunità Maria famiglie del Vangelo insieme al vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e al vicario per la pastorale don Jean Claude Hazoumè Kossi Anani, per un momento formativo, a supporto del loro cammino parrocchiale. È stata anche l’occasione per uno scambio di esperienze tra realtà, che pur nello stesso progetto diocesano, vivono maturità diverse. Ricchezza che gli animatori avranno modo di condividere con i loro parroci. Quale luogo migliore se non quello in cui Francesco si spogliò davanti al vescovo Guido, gesto culmine del suo cammino di conformazione a Cristo.
Nella sala della Spogliazione un dipinto racconta il momento cruciale della vicenda umana e spirituale di Francesco: la sua rinuncia agli averi e al suo padre terreno. Il vescovo Sorrentino durante l’incontro ha ripercorso la storia del gesto di Francesco sottolineando come “la famiglia Bernardone si disgrega, ma rinasce spiritualmente e diventa capace di generare famiglia in modo da far diventare tutta la chiesa idealmente una famiglia: è il programma di Gesù, così come lo ha vissuto Francesco. Lo ha potuto fare nella misura in cui si è spogliato di sé: se non ci si spoglia di sé non si può creare famiglia”. Il cammino degli animatori esige questo ritornare continuo al gesto della spogliazione per incontrare il Cristo nudo, un incontro che non si conclude nell’intimità, ma si espande nel servizio ai fratelli.
«Ecco tuo figlio ... Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé»
Anche se dal dipinto del Sermei non si evidenzia la figura materna, la mamma c’è: è la madre Chiesa e la madre Maria. La maternità della Chiesa si raccorda alla maternità di Maria ispirando proprio la riflessione che monsignor Sorrentino condivide con i presenti sull’aspetto mariano del cammino delle Comunità Maria famiglie del Vangelo.
Un aspetto che ha spiegato alla luce del messaggio del Santo Padre Francesco per la XXVI Giornata mondiale del malato 2018. Messaggio utilissimo per cogliere il cammino di rinnovamento parrocchiale CMFV ed il ruolo speciale che hanno gli animatori.
Tema della prossima Giornata del malato è nelle parole che Gesù, innalzato sulla croce, rivolge a sua madre Maria e a Giovanni: «“Ecco tuo figlio ... Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé» (Gv 19,26-27).
Il vescovo nella sua riflessione si sofferma su ogni singolo punto del messaggio invitando i presenti a seguirlo a loro volta sul testo consegnato a ciascuno. Partendo dalle parole del vangelo di Giovanni (Gv19,26-27) spiega come “queste parole illuminano il mistero della croce di Gesù, il mistero di dolore in realtà altro non è che un mistero di amore e di speranza. Gesù muore e mentre sembra che tutto si perda sorge la vita. In Maria di nuovo Gesù viene generato nei figli della Chiesa. La morte di Gesù è l’inizio della vita e Maria sta al centro di questo mistero della vita come lo era stata nel mistero personale nel concepimento di Gesù. Adesso Maria partorisce il suo corpo mistico: la Chiesa”.
Monsignor Sorrentino ricollega a questa riflessione il titolo “Comunità Maria Famiglie del Vangelo”, così spiritualmente carico e legato alla vita delle parrocchie e alle piccole comunità che la costituiscono. Non una devozione peregrina dunque. Ricorda ai presenti che “nel cuore del mistero della croce, dove è nata, la Chiesa Famiglia ha in Maria il suo grembo. Nel suo spirare Gesù perde il suo spirito umano ed effonde lo Spirito Santo e rinasce misticamente in noi attraverso Lei, la Madre, che comincia a vivere tutto questo con la grande effusione pubblica della Pentecoste. Con Maria ci sono il gruppo degli apostoli e i primi discepoli”. Questo raccordo delle due dimensioni, quella mariana e quella dello Spirito Santo, spiegano il perché, nella preghiera diocesana, noi diciamo che ci consacriamo a Gesù nello Spirito Santo con Maria e in Maria, parole che hanno radice biblica e che stanno nel cuore del mistero della Chiesa.
Con Maria e in Maria il nostro sguardo di tenerezza verso i fratelli
Quando si recita la preghiera a Maria altro non si fa che riconoscerla come Maria e accoglierla per trovare in lei il modello del discepolato e la vocazione materna che Gesù le ha affidato. La vocazione materna di Maria diventa vocazione della Chiesa e quindi di ciascuno di noi. Se da un lato siamo destinatari della Madre come figli, dall’altro assumiamo una maternità spirituale.
In questa prospettiva si è chiamati a vivere e ad operare, “generando” o “rigenerando” in Dio tutte le persone che hanno un rapporto con noi, soprattutto quelle della nostra comunità. Primo compito dell’animatore è appunto aiutare i fratelli ad incontrare Dio, a mettersi in Dio, a vivere di Dio. È così che la Parola plasma la fraternità, quando tutti, una volta incontrato, cercano di fare la Sua volontà.
Si è stati generati una prima volta nel battesimo; si deve ora riprendere questa vocazione in maniera più convita e consapevole. E la consacrazione che i componenti delle CMFV fanno in Porziuncola va in questa direzione: non ci fa diventare un’altra cosa nella Chiesa, ma é la ripresa cosciente della vocazione cristiana.
Nelle piccole comunità si è chiamati a prendersi cura gli uni degli altri, anche nella concretezza della vita dei fratelli, condividendo gioie e affanni, sostenendosi anche nei problemi concreti della vita di tutti i giorni. Nei piccoli gruppi non può sfuggire il fratello in difficoltà.
Al dono di sé, di Gesù, deve corrispondere lo sguardo di tenerezza e di compassione rivolto ai nostri fratelli. Si deve diventare capaci di guarire integrando le fragilità in un disegno di fraternità.
E la bellezza di questo cammino parrocchiale, il nostro nuovo modo di essere e di porsi verso gli altri, può diventare il motore propulsore per portare a tutti lo sguardo di tenerezza del Signore, per generare i fratelli a Dio e rigenerare la fede di ciascuno.
équipe diocesana CMFV – Rosella Baldelli
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