Non siamo un movimento o una associazione. Siamo espressioni della parrocchia che, per superare la freddezza dell’anonimato tipica di una società sempre più disgregata, si articola in tante piccole comunità (parrocchia “famiglia di famiglie”), abbracciando l’ideale della prima comunità cristiana: essere un «cuor solo e un’anima sola» (At 4, 32). Coscienti dei nostri limiti, ci ripromettiamo di fare ogni giorno del nostro meglio per convertirci a Gesù, assimilando il suo Vangelo. Contiamo per questo sull’aiuto di Maria, alla quale Gesù ci affidò dalla croce («Ecco tua Madre»: Gv 19,27). Di qui la nostra denominazione: Comunità Maria Famiglie del Vangelo.

L’Evangelizzazione degli adulti e delle famiglie ha il suo percorso privilegiato in cammini che facciano sperimentare la presenza di Gesù dove due o tre sono riuniti nel suo nome (cf. Mt 18,20), nel contesto di calde relazioni e di familiarità spirituale. È quanto avvenne nella prima comunità cristiana. LS n. 53

Per quanto si voglia vivacizzare una celebrazione, una comunità frammentata e amorfa avrà una liturgia fredda e anonima. Il rinnovamento della liturgia è strettamente legato alla conversione pastorale. Le Piccole Comunità possono essere di grande aiuto. Cf. LS n. 77.

Gli apostoli facevano famiglia con Gesù. Nella prima comunità cristiana ci si riuniva in piccole comunità dove l’ascolto del Vangelo si faceva guardandosi negli occhi, misurandosi con le esigenze della Parola di Dio e traducendole in scelte di vita. LS n. 112. Un ideale più attuale che mai.

La parrocchia e le sue piccole comunità-famiglia non si chiudono in sé: sono “Chiesa in uscita” nella carità, nella testimonianza, nell’annuncio del Vangelo e in tutti gli ambiti della vita.